Lo speciale ‘Doctor Who’ suona nel 2021 su una nota più leggera: recensione

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“Doctor Who”, secondo una tradizione britannica, era solito organizzare uno speciale per il giorno di Natale, ma durante la permanenza di Jodie Whittaker nel viaggio spazio-temporale TARDIS, Il nuovo anno è stato il giorno giusto. L’ingresso di quest’anno, “Revolution of the Daleks”, conclude il cliffhanger su cui si è conclusa la scorsa stagione e funge da sequel dello speciale di Capodanno 2019, “Risoluzione,” che si è conclusa con il Dottore e il suo equipaggio familiare che hanno fatto saltare in aria un Dalek – il nemico simbolo della serie, per sempre quasi distrutto e per sempre tornato – ma non abbastanza.

“Sembra un Dalek, ma non può essere un Dalek – a meno che non sia un Dalek”, dirà il Dottore quando ne incontrerà uno di nuovo, di nuovo.

La fine della scorsa stagione ha visto il Dottore essere portato via dal Judoon – poliziotti rinoceronti in tute spaziali, in pratica – e sbattuto in una prigione spaziale “per essere me”. Là la troviamo che recita “Harry Potter” a se stessa, e fa esercizio in una sorta di cortile di una prigione pieno di uova di Pasqua, nel senso non pasquale, non ovale del termine. Ben presto, grazie all’attuale showrunner Chris Chibnall, che ha scritto l’episodio, è tornata sulla Terra con i compagni Yaz (Mandip Gill), Ryan (Tosin Cole) e Graham (Bradley Walsh). In giro come guest star ci sono John Barrowman, tornato nei panni dell’affascinante Capitano del Time Ranger Jack Harkness; Harriet Walter come un politico ambizioso; e Chris Noth che riprende l’uomo d’affari americano Trump che ha interpretato un paio di anni fa nell’episodio “Arachnids in the UK”, qui cercando di trasformare un dollaro veloce – vale a dire, milioni di loro – dal reverse engineering dei resti blindati di quel suddetto alieno. Oh, sciocco umano.

Non c’è alcun segno di COVID-19 in questa sequenza temporale, ma i disordini sociali dello scorso anno fanno una sorta di apparizione: c’è un piano per utilizzare questi nuovi Dalek come “droni di sicurezza” per il controllo della folla. Penseresti che la gente della Terra li riconoscerebbe ormai, dato quante volte sono stati nei nostri affari e ne saprebbero abbastanza per non andare a letto con loro, ma in “Doctor Who” gli umani sono straordinariamente smemorati quando si tratta di attacchi alieni. (Ogni tanto la serie prenderà nota di questo fatto strano, senza mai spiegarlo molto bene. Ma, in realtà, quando guardi intorno a ciò che siamo in grado di ignorare, non è inverosimile.)

John Barrowman torna nei panni del capitano Jack Harkness in “Revolution of the Daleks”, uno speciale episodio di Capodanno di “Doctor Who”.

(James Pardon / BBC Studios)

Nonostante i tanti attori che hanno recitato il periodico riavvio di Doctor dal debutto della serie nel 1963, e i loro vari vestiti e cuffie e, infine, genere, e anche tenendo conto della pausa di 16 anni che ha preceduto il suo ritorno nel 2005, “Doctor Who” ha registrato troppi episodi per sembrare tutt’altro che familiare ormai; sono tutte variazioni su un piccolo tronco di temi. Ma c’è molto da dire sui piaceri attesi, e anche qui i Dalek offrono con i loro discorsi crudi ed esaltanti; ossessione fascista per la purezza genetica; e desiderio monomaniacale di “Sterminare!” tutto ciò non è Dalek. (Se solo potessi farli stare zitti, sarebbe metà della battaglia. Ma non puoi.) Che sembrano gigantesche saliere con uno stantuffo del water bloccato e scivolano intorno come Roombas dovrebbe renderli meno spaventosi, eppure in qualche modo non lo fa.

Nonostante la tensione e il terrore genuini, è un episodio piuttosto leggero; nulla di ciò sembra tragico in alcun modo, anche quando accade una tragedia. Questa non è una lamentela; Sono un fan degli episodi di “Who” in cui il correre ha la precedenza sul guardare dentro. Niente recita la sua parte per la commedia What-Me-Worry, e sebbene ci sia una questione emotiva salvata per la fine, non è un segreto che Cole e Walsh Stanno lasciando lo spettacolo – è più felice-triste che triste-triste; questo dottore è un abbraccio. E quando diventa riflessiva per un momento – avendo appreso alla fine della scorsa stagione che non era dopotutto una normale bambina gallifreyana con due cuori ma una trovatella di un misterioso Somewhere Else Interamente, si è chiesta chi sia – la sua risposta è al punto: “Sono il dottore. Sono io a fermare i Dalek. “



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